Ciao a tutti, oggi parliamo di una particolare tecnica fotografica: l’HDR, acronimo inglese che sta per High Dynamic Range ovvero rappresenta una tecnica per ottenere delle fotografie con elevata gamma dinamica,
vale a dire che si ottiene una fotografia che contenente tutte le variazioni di luminosità tra le aree più scure e quelle più chiare che normalmente il sensore della nostra reflex non è in grado di captare in un unico scatto.
Per capire meglio quando utilizzare la tecnica fotografica HDR e cosa è possibile ottenere, ecco un esempio pratico.
Suddividiamo prima di tutta in 2 parti lo sviluppo di una foto HDR.
Il concetto alla base di questa tecnica è quello di scattare almeno 3 o più foto della stessa scena ad esposizioni differenti. Per questo consiglio vivamente di utilizzare un buon treppiedi in modo che gli scatti riprendano la stessa scena, altrimenti in post-produzione dovremmo prima di tutto allineare le nostre foto.
Un consiglio importante che vi do è di non utilizzare l’apertura del diaframma per ottenere foto con diversa esposizione altrimenti otterremo delle foto con una profondità di campo differente che in fase di post-produzione e di unione degli scatti si trasformeranno in una foto mossa. Utilizzate quindi la vostra reflex o in “modalità manuale” impostando il diaframma e lasciandolo poi fisso, oppure in modalità “priorità di diaframmi” indicata con “Av” per le Canon e “A” per le Nikon.
Per quanto riguarda la messa a fuoco possiamo procedere in due modi: mettiamo a fuoco manualmente la nostro soggetto, oppure utilizziamo la messa a fuoco automatica ed una volta effettuata settiamola su manuale in modo da non correre il rischio che cambi tra uno scatto e l’altro.
Non vi resta altro che impostare il bracketing e scattare la sequenza di foto.
Il bracketing o “esposizione a forcella” permette di realizzare diversi fotogrammi (solitamente 3) consecutivamente, uguali per inquadratura e composizione ma con un esposizione differente. Quasi tutte le fotocamere digitali hanno questa funzionalità chiamata AEB Auto Exposure Bracketing ovvero il Bracketing Automatico dell’esposizione. Oltre ad effettuare il primo scatto con una corretta esposizione ne vengono effettuati altri 2: uno sottoesposto ed un altro sovraesposto, il primo a +1, +2, o +1/3 stop ed il secondo a -1, -2, o -1/3stop (con “stop” + e – intendiamo un fattore che indica l’aumentare o il diminuire della luce che raggiunge il sensore, lo 0 indica una foto correttamente esposta aumentando di +1 stop si otterrà una foto più luminosa e cosi via).
In realtà non esiste un unico metodo per sviluppare una foto HDR da quelle che avete scattato seguendo fin qui il tutorial. Per questo cercherò si spiegarvi tutte le possibili procedure in modo che possiate scegliere quella che più si adatta alle vostre disponibilità e conoscenze:
In questo primo metodo utilizzeremo una funzione introdotta in Adobe Photoshop dalla versione CS3 ma notevolemente migliorata nelle versioni successive del software, chiamata: Unisci come HDR Pro.
Iniziamo quindi andando in File -> Automatizza -> Unisci come HDR Pro
selezionate le 3 foto scattate ad esposizione diversa, lasciamo spuntata la voce “tenta di allineare automaticamente le immagini sorgente” e cliccate su ok.
Dopo qualche secondo di elaborazione si aprirà la finestra in cui andremo a settare alcuni parametri per modificare la nostra immagine HDR.
Nel riquadro principale avremo un’anteprima dell’unione delle nostre foto, mentre in basso le miniature dei file appena caricati.
Ma il riquadro più importante è quello che avremo sulla destra con i vari settaggi su cui andremo ad intervenire.
Vediamo in ordine i parametri su cui possiamo intervenire:
Successivamente andiamo a concentrarci sui 3 in basso andando a giocare con i vari parametri nel seguente ordine:
>> Tono e Dettagli
>> Avanzato
>> Bagliore Bordo
Dire che non vi resta altro che giocare un pò con tutti i parametri descritti, fino ad ottenere una foto HDR che vi soddisfi!
Questo software è stato ideato e creato appositamente con lo scopo di pocessare immagini HDR.
Una volta avviato il software clicchiamo sul primo pulsante in alto “Carica Foto Bracketed” e selezioniamo successivamente le nostre foto cliccando su “Esplora” oppure trascinandole direttamente (drag & drop) e cliccando infine su ok.
Ora si aprirà una schermata dove photomatix ci chiede che tipo di processi possiamo implementare nell’immagine. Generalmente le uniche voci che lascio selezionate sono: Allinea immagini-sorgente, senza ritagliarle e la voce Riduzione Aberrazioni Cromatiche per ridurre quell’effetto ottico, rappresentato dai bordi violacei sui soggetti retro-illuminati, dovuto alla lente quando si fotografa soggetti in contro luce. Il Ghosting artifacts o Rimozione effetti-fantasma come spiegato nella procedura in Photoshop rimuove quelle sfumature dovute ad oggetti che si trovano in movimento durante i nostri 3 o più scatti. La voce Riduzione Rumore generalmente non la spunto mai in quanto preferisco farlo in post-produzione.
Senza perdere altro tempo, clicchiamo su pre-elaborazione per passare alla fase post-produzione.
Una volta che photomatix avrà completato l’elaborazione delle nostre foto apriamo, se non lo farà in automatico, il pannello Mappatura Toni/Fusione.
Il consiglio che posso darvi è quello di utilizzare inizialmente il pannello che trovate sulla destra in cui potete scegliere tra numerose configurazioni predefinite. Una volta trovata quella che più si avvicina ai vostri gusti e al risultato che volete ottenere basterà “giocare” un pò con i vari parametri che ritroviamo sul pannello di sinistra, molto simili a quelli spiegati precedentemente in photoshop.
Per creare immagini HDR con il vostro iphone ci sono sostanzialmente 3 possibilità:
Per quanto riguarda gli smartphone con sistema operativo Android esistono numerose App, alcune gratuite ed altre a pagamento. Vi consiglio di dare uno sguardo sul Play Store a questa pagina.
Personalmente, per chi possiede uno smartphone Android di fascia medio alta, nel mio caso ad esempio un Galaxy S3, al contrario di iphone si ottengono ottimi risultati utilizzando la modalità HDR nativa nella fotocamera dello smartphone.
Vorrei specificare prima di tutto che questa è una tecnica da utilizzare diciamo in casi estremi, o meglio in casi in cui o per dimenticanza o perchè non abbiamo avuto la possibilità, non abbiamo effettuato i nostri 3 o più scatti bracketed. L’unica cosa importante in questo caso è che la nostra foto sia almeno in formato RAW in modo che abbiamo la possibilità di intervenire sui vari parametri in lightroom senza sacrificare notevolmente la qualità del nostro risultato finale.
Essendo una tecnica molto pratica e poco teorica vi consiglio di seguire attentamente questo video tutorial realizzato da FotoComeFare
Clicca qui per guardare il video
La procedura è molto simile a quella descritta nell’articolo sulla tecnica del time lapse, le uniche differenze sono nella fase di scatto delle foto dove avremo l’accortezza di attivare la funzione di bracketing in modo che per ogni scatto ne vengano generati 3 ma soprattutto nella fase di post-produzione dove il primo step da eseguire è l’unione dei 3 scatti per creare l’immagine HDR che andrà a comporre il nostro video in Time Lapse. Ecco un buon esempio di un video realizzato con questa tecnica.