Filtro ND (Densità Neutra)

Come accennato nel precedente articolo sui filtri polarizzatori con l’avvento della fotografia digitale, i filtri che trovano ancora il loro campo di utilizzo si sono notevolmente ridotti.  Uno dei sopravvissuto per fortuna  è il famoso filtro ND (Neutral Density), conosciuto nella nostra lingua come filtro a densità neutra. Ad oggi è uno degli accessori più utilizzati nella fotografia di paesaggio, proprio perchè è l’unico che ci permette di ottenere determinati effetti che vedremo tra poco.

Il vantaggio di utilizzare il filtro ND è che ci permette ci utilizzare tempi di esposizione più lunghi anche in condizioni di forte luce. Questo perchè il filtro è composto da un materiale trasparente che a seconda del filtraggio di luce che fornisce è più o meno oscurato in modo da filtrare in modo uniforme tutte le componenti della luce ed assorbire parte della luce che arriva al nostro obiettivo, senza alterare in alcun modo la “dominante” ovvero le caratteristiche cromatiche della nostra foto.

Usando quindi un filtro a densità neutra più o meno oscurato a seconda delle condizioni di luminosità in cui ci troviamo, riusciamo ad ottenere quel tanto ricercato effetto mosso dell’acqua in una cascate, fiume o mare oppure ad esempio delle nuvole o più in generale di qualsiasi elemento in movimento presente nella nostra foto contrapposto agli altri elementi statici del panorama.

Il più conosciuto e ricercato è sicuramente l’effetto seta sull’acqua (a breve pubblicheremo un articolo su come fotografare l’acqua in movimento). Per ottenere tale effetto le soluzioni sono due:

  • aspettare il momento in cui la luce ambientale è sufficientemente debole (tempo nuvoloso, tramonto o alba)
  • Utilizzare uno o più filtri ND

In commercio esistono svariate tipologie di filtri ND con valori di densità differenti, ovvero in grado di filtrare più o meno luce. La densità viene indicata da un numero, ad es: 2, 4, 8, 16, 32, più basso è questo numero più è basso il filtraggio della luce. In pratica un filtro di densità 2, dimezza il passaggio della luce, quindi ci fa guadagnare uno stop e cosi via man mano che la densità aumenta.

Facendo un esempio pratico, se con un diaframma fissato a F6 per ottenere un’esposizione corretta dobbiamo impostare un tempo di scatto di 1/60 di secondo, applicando un filtro ND2 per ottenere un’esposizione corretta il tempo dovrà essere 1/30 di secondo. Analogamente con un filtro ND4 dovremmo aumentare di 2 stop perchè dimezza ulteriormente il passaggio di luce e quindi per una corretta esposizione il tempo di scatto dovrà essere 1/15 di secondo e cosi via con i filtri a densità neutra più scuri.

Foto acqua effetto seta

Un’altro utile utilizzo dei filtri ND è per rimuovere la gente quando vogliamo fotografare una piazza o meglio ancora un monumento. Utilizzando più filtri molto scuri in serie (ad esempio 3 filtri ND8 o ND16) possiamo aumentare notevolmente il tempo di esposizione  in modo che gli oggetti statici della nostra composizione vengano impressi perfettamente, mentre la gente in movimenti (a meno che non si soffermi durante lo scatto) risulterà magicamente trasparente.

Filtro ND variabile

i filtri a densità neutra variabile, sono esclusivamente dei filtri circolari formati da due elementi ruotanti da montare direttamente sul vostro obiettivo. Il principale vantaggio è che in un unico filtro, ruotando semplicemente la ghiera esterna sarete in grado di variare la trasparenza del filtro. Nonostante la grande utilità di questa tipologia di filtro però ci sono alcune limitazioni che è importante conoscere.

  • il primo è la nitidezza della foto. Tenete conto che applicare un filtro davanti ad un ottica produce inevitabilmente, anche se spesso impercettibile, un calo della nitidezza. A maggior ragione in un filtro ND variabile dove in realtà abbiamo due filtri posti davanti all’ottica, la riduzione potrebbe essere più evidente, specialmente se utilizziamo filtri di scarsa qualità.
  • il secondo aspetto ancor più importante, è un problema tipico dei filtri ND variabile quando ruotando la ghiera ci avviciniamo al punto di massima densità del filtro. In questo caso infatti, più l’angolo di campo del nostro obiettivo è ampio (utilizzando grandangoli) più noteremo generarsi sulla nostra foto il famoso effetto croce effetto a x  rappresentato da una non uniformità della luce nella nostra foto a forma di X.
    Per ovviare a questo fisiologico problema, basta non utilizzare il filtro ND variabile su ottiche grandangolari e cercare di non spingere al massima la densità del filtro stesso.

Filtro ND Circolare

La prima tipologia di filtro a densità neutra presente in commercio è sicuramente quello circolare da montare direttamente sull’obiettivo della vostra reflex.

Pro: compatto e facile da trasportare, utile se abbiamo bisogno di poche densità

Contro: se utilizziamo diversi obiettivi con diversi diametri avremo bisogno di un filtro ad hoc per ogni diametro, non è possibile sovrapporre più filtri in serie.

Filtro ND a Lastra

filtro nd lastra

si compongono da un anello in metallo da applicare all’obiettivo della vostra reflex, un portafiltri a slitta, filtri ND a lastra.

Pro: possibilità di sovrapporre più filtri in serie, un unico filtro si può montare su qualsiasi obiettivo grazie agli anelli adattatori forniti all’acquisto

Contro: più ingombranti da trasportare

Filtro ND per Canon e Nikon

tutti i filtri in commercio possono essere montati sia su fotocamere Canon che Nikon, proprio perchè la compatibilità del filtro non dipende dalla marca della vostra reflex ma semplicemente dal diametro del vostro obiettivo.

Ecco alcune offerte vantaggiose per acquistare il vostro filtro a densità neutra:

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