Dopo il primo approccio alla fotografia notturna che abbiamo affrontato nell’articolo su come fotografare le stelle, affronteremo nel dettaglio un degli aspetti più affascinanti nel fotografare il cielo notturno: fotografare la via lattea (milky way in inglese). Uno spettacolo naturale che ad occhio nudo è quasi impercettibile, per questo motivo l’obiettivo di questo tutorial è quello di trasmettere qualche trucchetto per spingere al limite le nostre fotocamere e catturare nei nostri sensori anche le stelle più remote.
Parleremo di:
Prima di esaminare nel dettaglio come configurare la vostra fotocamera reflex, come individuare la via lattea, il luogo giusto per fotografarla ed altri aspetti più tecnici sulla post-produzione, vediamo di quale attrezzatura abbiamo bisogno.
Attrezzatura per fotografare la via lattea
- Fotocamera:
ovviamente è scontato che prima di ogni altra cosa abbiamo bisogno di una fotocamera, preferibilmente una reflex. L’importante però è che abbiamo la possibilità di avere il controllo manuale dei vari settaggi (tempo di esposizione, apertura del diaframma, ISO, ecc..). Non è necessario avere un corpo macchina super costoso e di ultima generazione, si riescono ad ottenere ottimi risultati anche con i modelli entry level delle varie marche.
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Compra ora - Treppiede:
l’utilizzo di un supporto come un treppiede manfrotto è necessario per fotografare la via lattea, come vedremo più avanti, trovandoci a fotografare in situazione di scarsissima luminosità andremo a settare la fotocamera con tempi di scatto molto lunghi. Per evitare che le foto vengano mosse bisogna quindi fissare saldamente la nostra fotocamera ad un buon treppiede.
Se non ne avete ancora uno vi consiglio alcune offerte vantaggiose:Confronta tra i migliori treppiedi e scegli quello più adatto alle tue esigenze, con prezzi a partire da:
Compra ora - Obiettivi:
le uniche caratteristiche che un obiettivo deve avere per fotografare la via lattea sono: luminosità e focale molto corta. Dobbiamo quindi essere muniti di un obiettivo grandangolare, massimo 18/24 mm con un valore di apertura del diaframma di almeno f/2.8.
Ma perché scegliere un obiettivo grandangolare? sicuramente perché riusciamo a catturare nella foto una scena molto più ampia, ma la ragione più importante è che più la focale è bassa e più possiamo aumentare il tempo di esposizione evitando di ottenere le stelle strisciate nella foto (effetto dovuto dalla rotazione terrestre).
Vi elenco qui di seguito alcuni modelli di obiettivi fra i migliori del mercato con un ottimo rapporto qualità prezzo:Ultragrandangolare a focale fissa, ideale per la fotografia notturna sia per fotocamere con sensore Full Frame che APS-C.
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Compra ora - Telecomando per scatto remoto:
è un accessorio veramente molto utile, per quello che costano ne vale la pena averne uno con se. In pratica si tratta di un dispositivo a filo o wireless che permette di comandare a distanza la vostra fotocamera evitando di toccarla, riducendo totalmente qualsiasi tipo di vibrazione e permettendoci di avere immagini più nitide. Ne esistono di vari tipi: programmabili o manuali, wireless o con cavetto. Il costo è inferiore ai 30 euro. Ecco alcuni modelli per fotocamere Canon e Nikon:Telecomando Timer con cavo anche con funzione di intervallometro
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- Batteria di scorta o Battery Grip:
molto spesso si passano delle ore a fotografare la via lattea e non c’è cosa più brutta di rimanere con la batteria scarica. Per questo motivo vi consiglio di portare sempre con voi una batteria di scorta oppure un comodissimo battery grip.Impugnatura supplementare verticale ed un autonomia maggiore della batteria
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Come settare la fotocamera

Bene, siamo giunti nel luogo che abbiamo scelto per fotografare la milky way, abbiamo fissato la nostra reflex sul treppiede, vediamo ora le impostazioni ottimali per ottenere delle foto che lasceranno amici e parenti a bocca aperta.
Procediamo con ordine, la prima cosa da impostare è la messa a fuoco. Chiaramente, trovandoci al buio e non avendo riferimenti nella scena, la messa a fuoco automatica non funziona correttamente quindi settiamola in modalità “manuale” ovvero “MF” (troverete un selettore AF/MF sulla ghiera dell’obiettivo). Attiviamo ora la modalità Live View in modo da visualizzare la scena ripresa sul display LCD della fotocamera, solo provvisoriamente impostiamo gli ISO ad un valore molto alto, il diaframma alla massima apertura ed il tempo di scatto a 30 secondi. Zoomando al massimo il display dovremmo essere in grado di individuare le stelle e cercheremo con molta calma di ruotare la ghiera della messa a fuoco fin quando non otteniamo delle stelle puntiformi. Con i primi scatti di prova potremo poi migliorare ulteriormente la messa a fuoco.
Se non lo abbiamo già fatto, disabilitiamo lo stabilizzatore sull’obiettivo (se presente) e ruotiamo la ghiera di selezione di modo impostandola in modalità manuale “M” in modo da avere il pieno controllo della fotocamera e settiamo la qualità dell’immagine su RAW, se non ne hai mai sentito parlare si tratta di una modalità di salvataggio delle foto che permette di memorizzare tutti i dati “grezzi” raccolti dal sensore, , non elaborati quindi come nei file in jpeg, in modo da non avere perdite di qualità durante la fase di post produzione della foto.
- TEMPO DI ESPOSIZIONE
Per prima cosa dovremmo calcolare il tempo di scatto massimo che possiamo settare in base all’obiettivo che stiamo utilizzando, applicando la famosa regola del 600. Basta cioè effettuare la divisione 600/(lunghezza focale) per ottenere il l’esposizione massima da poter utilizzare. Questo calcolo vale per fotocamere reflex a pieno formato (full frame), se invece utilizziamo una reflex con sensor APSC dobbiamo dividere il risultato ottenuto per il fattore di crop che è: 1.5 (su reflex Nikon) o 1.6 (su reflex Canon) o 2.0 (su fotocamere mirrorles Olympus, Fujifilm o Sony).
Facendo un esempio pratico, se stiamo utilizzando un obiettivo da 14mm, il tempo di esposizione massimo sarà 600/14= 42″ per reflex full frame, mentre per APSC dividiamo ancora 42/1.5= 28″ per Nikon, 42/1.6=26″ per canon, 42/2=21″ per mirrorless Olympus, Fujifilm o Sony. - APERTURA DEL DIAFRAMMA
Nella fotografia notturna non si è mai sazi di luce, dobbiamo far arrivare al nostro sensore anche la luce più debole del firmamento, quella che neanche l’occhio umano riesce a percepire. Per questo motivo, oltre ad impostare il massimo tempo di scatto consentito dal nostro obiettivo, settiamo il diaframma al minimo valore consentito dal nostro obiettivo ad esempio f/2.8, f/1.8 o f/1.4 in modo che il diaframma sia aperto al massimo. - ISO
In condizioni normali il consiglio è quello di mantenersi bassi con i valori ISO in modo da ridurre al minimo il rumore digitale. Per fotografare la via lattea invece dobbiamo spingere al limite questo valore in modo da ottenere foto con un rumore digitale contenuto. Il mio consiglio è di partire con un ISO 400 ed in base alla foto ottenuto, se è ancora troppo buia, possiamo decidere se è il caso di aumentare ancora la sensibilità del sensore. In linea generale su fotocamere con sensore ridotto, vi consiglio di non superare i 3200 ISO, mentre su sensori Full Frame i 12800 ISO. - BILANCIAMENTO DEL BIANCO
Evitiamo di impostare il bilanciamento del bianco “WB” in modalità automatica ma settiamolo in un valore compreso tra 3200K e 3800K oppure se non avete la possibilità di selezionare un valore impostate sulla modalità “Tungsteno” in modo da ottenere tutte le foto alla stessa temperatura.Questo consiglio è molto utile se ad esempio in fase di post produzione andremo a sommare/sovrapporre 2 o più foto.
Inquinamento luminoso
Il peggior nemico nell’astrofotografia è l’inquinamento luminoso. Ovvero l’alterazione dei naturali livelli di luce, presenti in natura in un ambiente notturno, dovuto principalmente all’illuminazione pubblica e privata delle grandi e piccole Città. è quindi di allontanarvi quanto più possibile dal centro urbano cercando un posto quanto più buio possibile.
A tal proposito sono molto utili e disponibili online alcune mappe che illustrano la situazione dell’inquinamento luminoso in Europa. Per visualizzarla Clicca qui.
Consultando questa mappa è facile trovare il posto adatto con il minor inquinamento luminoso possibile più vicino alla tua zona.
La via lattea con la tecnica dello scatto unico

Il metodo più semplice ed alla portata di tutto per questo tipo di fotografia è quello di eseguire un’unica foto della scena che volete riprendere in condizioni di buio totale. Vi ripropongo qui di seguito alcuni set di impostazioni che potete utilizzare su full frame o APSC se ad esempio state utilizzando un obiettivo da 14mm.
Full Frame:
30s – f/1.4 – ISO 400
30s – f/2.0 – ISO 800
30s – f/2.8 – ISO 1600
30s – f/4.0 – ISO 3200
APSC:
25s – f/1.4 – ISO 800
25s – f/2.0 – ISO 1600
25s – f/2.8 – ISO 3200
25s – f/4.0 – ISO 6400
Utilizzando una tra queste impostazioni dovreste ottenere un file che contiene informazioni sufficienti per l’elaborazione in post produzione. L’accortezza principale è quella di non sbagliare il tempo di esposizione in modo da evitare di ottenere le stelle strisciate, come abbiamo già spiegato prima.
Stacking di immagini
Se vogliamo però ottenere un immagine finale con una qualità ancora più elevata, non dobbiamo accontentarci di effettuare solo una foto della scena che abbiamo deciso di fotografare ovvero di catturare solo i light frame (i fotogrammi di luce). Per effettuare una migliore calibrazione dell’immagine finale abbiamo bisogno anche di altri tipi di file.
Vediamo quali sono e come ottenerli:
- Dark Frame
a differenza del light frame si tratta di un fotogramma buio nel quale non è presente la luce che arriva sensore della reflex. Per ottenerlo dobbiamo effettuare una foto con l’obiettivo chiuso per bene con il suo tappo e lasciando invariate tutte le impostazioni (tempo di scatto, diaframma, iso, ecc…) utilizzate per il light frame. L’ideale sarebbe riprendere un numero elevato di dark frame (almeno 7) subito dopo aver ripreso il light frame, in modo da avere anche le stesse condizioni di temperatura. Questo perchè il dark frame serve ad effettuare una foto del rumore termico e i pixel morti generati dal sensore. Se analizzate infatti un dark frame, vi sembrerà apparentemente nero, ma in realtà se effettuate un zoom noterete tanti pixel bianchi o rossi. Sottraendo tutti i dark frame alla vostra foto riuscirete a diminuire notevolmente il rumore digitale. - Flat Field
questo tipo di fotogramma analizzano la quantità di luce che arriva al sensore ed ha lo scopo di eliminare la vignettatura dell’obiettivo e la polvere presente sul sensore stesso. La sottrazione dei Flat Field va effettuata solo dopo quella dei Dark Frame. In questo caso possiamo modificare solo il tempo di scatto e la sensitbilità ISO per ottenere una corretta esposizione del flat field (bisogna far sì che l’istogramma abbia il picco a metà del grafico).
Per ottenere questo tipo di fotogramma si deve puntare l’obiettivo verso una sorgente di luce uniforme come ad esempio un pannello bianco, un monitor LCD che emette luce bianca o per andare sul sicuro costruirsi un semplice ed economico flat field box. Ti suggerisco il tutorial di Lorenzo Comolli. Per un risultato migliore cerchiamo di riprendere lo stesso numeri di dark frame. - Bias
servono a registrare i difetti dovuti all’elettronica del sensore e per ottenerli dobbiamo effettuare degli scatti utilizzando la stessa sensibilità ISO ma con un tempo di esposizione nullo, o quasi, impostando cioè un tempo brevissimo come ad esempio 1/4000″.
Avendo questi file a disposizione possiamo elaborarli medianti apposti software come ad esempio Deep Sky Stacker. Sul sito, nella sezione “tutorials” sono presenti due tutorial in Italiano molto utili per imparare velocemente ad utilizzare il software.
Post produzione della via lattea
Per elaborare gli scatti alla via Lattea è consigliato l’utilizzo di Photoshop e Camera Raw, due strumenti molto potenti per l’elaborazione delle immagini digitali. Guardo il seguente video vi renderete conto, con grande stupore, di quanto è possibile migliorare i vostri scatti ed ottenere delle foto sensazionali della via lattea
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Ottimo spiegazione molto tecnica e dettagliata